A oltre un anno e mezzo di distanza dalla morte di padre Bateolomeo Sorge (2 novembre 2020) a Milano, presso il Centro San Fedele, si è tenuta il 4 aprile scorso una serata in ricordo della figura e dell’opera di questo eminente religioso gesuita. Direttore di La Civiltà Cattolica, fondatore del Centro Arrupe di Palermo, direttore di Aggiornamenti sociali, saggista e politologo, padre Sorge ha attraversato varie stagioni ecclesiali dal post-Concilio ai giorni nostri, ispirando l’impegno politico di varie generazioni di cattolici.
Alla serata in San Fedele hanno partecipato il prof. Guido Formigoni, pro-rettore dell’Università Iulm e storico, padre Giuseppe Riggio, direttore di Aggiornamenti sociali, e Fabio Pizzul, capogruppo del Partito democratico in Regione Lombardia. Il panel è stato moderato da Chiara Tintori, politologa e saggista, autrice con padre Sorge dei suoi due ultimi saggi: Perché il populismo fa male al popolo e Perché l’Europa ci salverà (Terra Santa Edizioni, Milano).
Il professor Formigoni, nella sua introduzione, ha tratteggiato la figura e il pensiero di padre Sorge, mettendo in evidenza anche la modernità di alcune intuizioni e alcune letture della politica italiana che si sono poi rivelate profetiche. Padre Riggio ha raccontato il Sorge confratello, durante gli anni di Milano, ma anche il vivace confronto intellettuale che costantemente i suoi editoriali su Aggiornamenti sociali provocavano nel mondo cattolico e non solo.
Fabio Pizzul ha messo in evidenza tre aspetti del pensiero di Sorge che sono ancora oggi una bussola per il politico cristiano: l’idea di popolo (di cui il populismo è degenerazione), l’impegno laicale nella politica (con la necessità che la Chiesa in quanto istituzione non prevarichi la responsabilità e l’impegno dei laici in politica) e la spiritualità (la forza di un impegno che si radica nella vita di fede).
Chiara Tintori, che fino alla morte di padre Sorge ne è stata una delle collaboratrici più vicine, ha raccontato la genesi di alcuni degli ultimi lavori curati con il religioso. Capacità di leggere i segni dei tempi, profondità di lettura degli eventi nel loro contesto, ma anche uno spiccato senso dell’ironia, sono stati gli ingredienti di una vita piena, vissuta nella gioia della fede, che è stata un servizio fecondo alla Chiesa e al cattolicesimo italiano (e non solo).
Un percorso che lo stesso padre Sorge ha voluto descrivere nella sua autobiografia, apparsa postuma, che non a caso si intitola Un gesuita felice (Terra Santa Edizioni, Milano, 2021).
Giuseppe Caffulli