Le prossime elezioni regionali sembrano suscitare lo stesso sentimento dei Mondiali in Qatar: un vago interesse. Ci sono, ma non essendoci qualificati pare meglio non indugiare sulla ferita aperta dell’aver improvvisamente compreso di essere un paese da serie B, e fare finta di niente. Cosa però difficile: un Mondiale è sempre un Mondiale, come una Regionale è sempre una Regionale, c’è in palio una coppa e una poltrona.
Allora i partiti si organizzano e allestiscono squadre con quello che hanno.
Il Centrodestra pare il Brasile: ricco di campioni di voti e di molti gregari, pare destinato alla vittoria. Ma non è una squadra, ognuno fa per sé, fanno continui balletti ma poi sono battuti dagli operai croati.
La Moratti assomiglia alla Spagna: grande esordio con sette gol al Costa Rica: sorrisi e promesse poi, essendo sommi strateghi (come Renzi e Calenda), perdono con il Giappone per evitare la Croazia ed eliminare la Germania. Infatti incontrano il Marocco che però li stende tre a zero ai rigori. E al Marocco assomiglia un po’ il Centrosinistra (almeno in Lombardia). Squadra onorevole senza grandi nomi ma con molta esperienza, una riserva che diventa leader, Walid Cheddira, il cui primo pensiero dopo la vittoria sul Portogallo è per gli italiani meno fortunati, (grande sensibilità sociale). Dato per perdente nei pronostici, si toglie la soddisfazione di arrivare in semifinale battendo la Spagna – Moratti, ma poi
soccombe coi francesi. Cheddira, capocannoniere della serie B, è probabilmente destinato a una grande squadra del Nord, come la Lombardia attende, forse, l’umile Majorino. A Cheddira i compaesani marchigiani hanno dedicato una pizza, la ‘Walid Cheddira’, lanciata da Zia Emilia, che vuole richiamare i colori della bandiera del Marocco: rossa, grazie al mix pomodorini-mazzancolle, con al centro una stella verde fatta di rucola fresca (ma lui sostiene di continuare a preferire la “Marrakech” con la bufala fresca).
E noi speriamo che anche queste Regionali non finiscano proprio a pizza e fichi.
Mauro Broggi