Vigiliamo sul 25 aprile. Per la prima volta è celebrato con un governo di destra, che ha perso per strada la foglia di fico del “centro”. Il 25 aprile ricorre nel 75° della Costituzione nata da Resistenza e antifascismo, in nome di diritti della persona, giustizia sociale, libertà, pace, fratellanza tra popoli. Non lasciamoci sviare dalla prima donna Premier. È brillante, la sa buttare in caciara, come dicono a Roma. Una battuta pronta può strappare l’applauso, ma inquieta. Se, come Meloni, si dice che nell’Eccidio delle Fosse Ardeatine «335 italiani innocenti [furono] massacrati solo perché italiani» e eredi delle vittime, storici, testimoni ti precisano che la rappresaglia nazista ha colpito sì italiani ma perché antifascisti non si può concedersi il frizzo: «Li ho definiti italiani, che vuol dire che gli antifascisti non sono italiani?». Farà ridere tifosi, indifferenti, qualunquisti ma si offendono vittime, storia, verità. I 335 martiri vennero scelti dai nazisti, guidati da Kappler ufficiale delle SS, comandante della polizia tedesca «fra detenuti politici (civili e militari), ebrei o semplici sospetti (scelti assieme al questore fascista P. Caruso)», scrive la Treccani. Appunto: fascisti. La storia attuale della destra italiana è un reiterarsi di ambiguità; suscita timori non perché gli altri sono prevenuti ma perché non si dan nomi ai responsabili del “male assoluto”. Ignazio La Russa parla di «vergogna delle leggi razziali» e «barbarie della Shoah»; allo Yad Vashem dice: «Mai più odio bestiale». Ma il Presidente del Senato si vanta di avere il busto di chi varò le leggi razziali e da Salò fu responsabile di eccidi nazifascisti: Mussolini. Rimuovere nasconde, non elimina. Meloni alla CGIL ha condannato la destra che ne assalì la sede. Ma ci son volute le vittime per ricordare a Palazzo Chigi (impegnato da nomine, consulenze e dal “Pontida sullo Stretto”) di costituirsi Parte Civile per la Strage di Brescia, opera della destra estremista. Vigiliamo sul 25 aprile: italiani e antifascisti è binomio inscindibile, pure per chi è a destra se non vuole stare solo sulla soglia della Costituzione e goderne legittimamente dei valori. Resistere alla falsificazione della storia è volere un futuro da donne e uomini liberi: di speranza per tutti.
Marco Garzonio