Il 25 aprile ’23, festa fella Liberazione, in piazza del Duomo alla presenza di oltre centomila persone l’intervento di Mariapia Garavaglia, presidente nazionale di ANPC (Associazione Nazionale Partigiani Cristiani), ha riscosso ripetuti applausi. Tre i punti che Mariapia Garavaglia ha focalizzato: non esiste il liberatore, ma uomini e donne che si liberano; la fondamentale presenza delle donne nella Resistenza e nel Parlamento e l’impegno per la difesa e l’attuazione della Costituzione italiana.
“Credo che questa piazza – dice Mariapia Garavaglia – si senta unita idealmente e moralmente nel pellegrinaggio che Mattarella sta facendo nei luoghi più significativi della Resistenza. […] Noi siamo stati anche come italiani trattati da servi dai nazisti, siamo diventati gli amici e alleati delle cose peggiori. Se guardo a questo uomo, uno per tutti, penso a don Barbareschi, oppure a don Gnocchi che hanno accompagnato i nostri uomini che tornavano dalla Russia per una guerra che noi, e gli italiani, non avrebbero mai voluto se Mussolini non fosse stato servo, schiavo di Hitler”. Enrico Mattei, capo partigiano cattolico, viene ricordato come “l’uomo che aveva visto insieme agli uomini di altri partiti l’Italia libera e liberata”.
Dopo la Resistenza donne votarono perché si conquistarono questo prezioso e doveroso spazio democratico. “Il 2 giugno hanno votato – continua Mariapia Garavaglia – non perché gli è stato concesso, ma perché avevano combattuto. Più di 50mila donne e 4500 martiri. Donne martiri! […] Grazie a Tina Anselmi, staffetta partigiana, c’è una legge sul sistema sanitario nazionale, ma oggi la sanità non funziona perché c’è chi non crede ad un sistema pubblico, gratuito per tutti, con pari possibilità di accedervi […] la Resistenza va avanti ancora perché due donne che hanno parlato da qui, mi emoziono perché sono stata in Parlamento con loro – Tina Anselmi e Nilde Jotti – hanno sconfitto la P2, altro attentato alla democrazia, ai sistemi istituzionali”.
Una Resistenza che, in tutta Europa “ha cacciato – continua Mariapia Garavaglia – i sistemi oppressivi e conquistata la democrazia. Tre uomini di frontiera De Gasperi, Schuman e Adenauer, che avevano conosciuto l’essere contro, hanno cominciato ad unificare l’Europa”. “Ora e sempre resistenza – conclude Mariapia Garavaglia -, non è uno slogan: è un impegno, un programma che ci tocca! Ci tocca conoscere la storia perché la verità storica ci rende liberi e forse riusciremo anche a ricucire qualche riconciliazione. Lavoriamo coi giovani, diamo loro spazio, ma dobbiamo lavorare per attuare la Costituzione, altrimenti loro non ci considereranno credibili. La nostra reputazione di democratici dà il senso alla Resistenza ora e sempre e comunque ancora!”
(testo raccolto da Silvio Mengotto)