“La verità – dice Benjamin – appare nel momento della minaccia”. La minaccia: nelle prossime elezioni regionali in Lombardia, la destra-destra sovranista (Lega al guinzaglio di Fratelli d’Italia) potrebbe governare per altri cinque anni. Minaccia avvertita, e ben spiegata, da Fabio Pizzul consigliere regionale in Lombardia da ben due mandati.
La verità: il netto smarcamento di Letizia Moratti, potrebbe diventare l’antidoto alla possibile minaccia. La Lombardia, grazie alla miopia del centro sinistra, sta vivendo un pericoloso paradosso. “La grande impresa” dell’assessore comunale Maran, lodevole la sua autocandidatura, di fatto favorisce la dispersione, la frantumazione, e ratifica il vuoto e la mancanza di progetto, di futuro, credibile per il popolo lombardo. Autocandidatura figlia di una democrazia in apnea che, a mio parere, vive il centro sinistra. Cecità che, con gli occhiali della politica, ha due lenti pericolose: una di chi ancora non si rende conto della cecità che vive (miopia o altro), con il pericolo concreto di sbattere la testa, di non vedere e non cercare la verità; l’altro di chi vuole cavalcare questa cecità per fini “egoistici” sacrificando (cosa gravissima) il bene comune del popolo lombardo e italiano.
Bisogna iniziare, tracciare, la strada dell’originalità inforcando occhiali nuovi, non quelli vecchi, per vedere la realtà, per cercare la verità, per il bene comune del popolo lombardo e italiano. In questi nuovi occhiali mi permetto di proporre le due lenti di Pasolini e papa Francesco. Nella Laudato sì, autentica lettera rivoluzionaria, non sono pochi i pensieri in comune tra le due diverse personalità. Detto questo entro nel merito del paradosso lombardo che si sta consumando nel centro sinistra e nei suoi rapporti con la società civile. Come Fabio Pizzul non nutro simpatie politiche per Letizia Moratti ma oggi, e non da oggi, si è nettamente smarcata dal pensiero, dalla pratica sovranista degli ex alleati perché ha vissuto, non solo avvertito, lo scarto e la mancanza di aria liberare e democratica. Questo, piaccia o non piaccia, è un fatto positivo per la democrazia che invito a non sottovalutare mai. Uno smarcamento che favorisce la politica del bene comune e la partica, la salvaguardia, della democrazia.
Non c’è dubbio che le primarie sono importanti, ma stiamo vivendo una “emergenza” che, giorno dopo giorno, bussa alla porta del quotidiano. Papa Francesco ha lasciato il condizionale e parla di terza guerra mondiale in atto. Ricordo che la Lombardia per la produzione di armi non ha mai avuto una crisi economica, anzi tutt’altro! Ricordo anche l’articolo 11 della Costituzione italiana, unica al mondo, dove si parla di “ripudio della guerra”. Perché non proporlo anche per la Costituzione europea? Bisogna riflettere!
La candidatura di Letizia Moratti non va scartata da folli pregiudizi, credo sia dirompente soprattutto nell’elettorato della destra e nel popolo lombardo. I pregiudizi sono potenziali, a volte distruttivi, boomerang elettorali, culturali e sociali. Fa riflettere la frase profetica di Einstein: “è più facile disintegrare l’atomo che il pregiudizio”. Per il bene comune, per noi, per il popolo lombardo la candidatura di Letizia Moratti, altra donna, non deve essere banalizzata, sciupata, ma costruita nel reciproco rispetto.
Silvio Mengotto
