Abbiamo ricordato oggi le vittime del terrorismo.
Una stagione durissima della nostra storia, che ha lasciato dietro di sé dolore, lutti e la sensazione che, quando l’ideologia prevale sull’umanità, le persone possono diventare ostacoli da rimuovere, nemici da annientare, ostacoli da abbattere.
Troppe domande rimangono aperte sulle stragi e gli assassini che dalla fine degli anni sessanta hanno insanguinato l’Italia: quasi quattrocento vittime per il terrorismo interno, ai quali vanno aggiunti i caduti per il più recente fenomeno del terrorismo internazionale, come ha ricordato oggi il Presidente della Repubblica.
Il dolore dei familiari delle vittime solo recentemente è diventato un lutto condiviso dall’intera nazione, dopo che per troppo tempo i parenti sono stati trascurati dalle istituzioni.
Il presidente Mattarella ha ricordato oggi una frase di Aldo Moro, il cui corpo fu ritrovato esattamente 45 anni fa in via Caetani: «La risposta non è solo nell’impegno delle autorità competenti nel chiarire la situazione e nel fare giustizia, ma anche nell’unanime reazione morale e politica del Paese e nella compostezza e fermezza con le quali il popolo italiano e le forze politiche sapranno vivere queste ore tristi e difficili della nostra vita nazionale».
Uno Stato che non seppe proteggere Moro e tanti altri suoi servitori e che ora ne fa doverosamente memoria, rendendo omaggio al loro sacrificio e facendo sentire meno sole le loro famiglie.
Furono i cittadini, più che le istituzioni, con la loro compostezza, il loro impegno quotidiano in ogni settore della pubblica amministrazione, la testimonianza di voler porsi contro ad ogni violenza nelle fabbriche, nelle università, in tutto i luoghi di lavoro, a fare argine contro la follia di chi voleva sovvertire lo Stato con la violenza. Gli italiani hanno dimostrato di amara la democrazia e di stare al fianco di chi ha lottato contro il terrorismo anche a prezzo della propria vita.
Per troppi anni si è parlato solo dei terroristi, ha sottolineato il presidente Mattarella, ma è tempo di dire con forza che non hanno vinto loro, l’Italia è stata costruita da chi ha scelto di stare dalla parte della democrazia. Lo ha detto con forza oggi Mattarella: “La Repubblica ha saputo produrre i suoi anticorpi, ben sapendo che un clima di scontro violento, parole d’odio, l’avversario trasformato in nemico da abbattere, costituiscono modalità patologiche della contesa politica che, oggi come allora, vanno condannate e respinte con decisione. La democrazia della nostra Repubblica si nutre di tolleranza, di pazienza, di confronto, di rispetto”.
E’ compito di tutti noi non dimenticare le vittime, perché la loro memoria non si spenga con il passare degli anni.
Fabio Pizzul
Il discorso del Presidente Mattarella