Diminuiscono ancora gli stranieri in Italia, ma molti dei 5,7 milioni milioni di regolari si sono impoveriti. È la foto del 2020, anno pandemico e del blocco della mobilità, scattata dal Rapporto sulle migrazioni 2021 della Fondazione Ismu. I dati sono chiari. Al primo gennaio 2021 la popolazione straniera regolare in Italia era di 5.756.000 unità, 167mila in meno (-2,8%) rispetto all’anno precedente per il calo dei nuovi ingressi. Basta agitare allarmi invasione.
Anche gli irregolari, eterno spauracchio, sono stabili – 519 mila persone, solo 2mila in più – senza contare che la sanatoria di colf, badanti e lavoratori agricoli li farà diminuire. Gli sbarchi, il problema di sicurezza principale per le destre e i media a supporto, riguardavano 67 mila persone nel 2021. Provate a paragonarli ai regolari, sono un numero esiguo. E riguardano profughi, non lavoratori, i piani molto diversi si confondono troppo spesso ad arte.
Ma dal rapporto arrivano altri segnali d’allarme da affrontare per tempo.
Il peggioramento della situazione economica e lavorativa di molti indica infatti che molti immigrati regolari sono stati colpiti dalla pandemia sociale.
Il 29% è povero rispetto al 7,5% degli italiani e il 25% degli stranieri è povero sebbene abbia un lavoro.
Nel 2020 la paga media annua dei non comunitari, 12.902 euro, era inferiore del 38% a quella del totale dei lavoratori in Italia. C’è anche una questione femminile, le donne immigrate sono sempre più inattive per la difficoltà di trovare un equilibrio tra vita privata e lavoro. Tra il 2019 e il 2020 un quarto dei lavori perduti ha colpito le straniere, badanti e colf. Ma preoccupa anche la situazione giovanile, che spiega il crescente tasso di aggressività: il 36% degli stranieri non lavora né studia contro il 21,8% dei giovani italiani. Quesrioni da affrontare in fretta..
I recenti decreti flussi e la sanatoria, che pur lentamente procede, sono la dimostrazione della necessità di manodopera straniera, è irrealistico pensare che un lavoratore non comunitario trovi lavoro in Italia dall’estero come prevede la legge italiana. Il rapporto Ismu suggerisce in sostanza di affrontare l’immigrazione in sede europea puntando sulla legalità. Vanno istituiti canali umanitari sicuri di ingresso per i profughi e permessi di ingresso per ricerca lavoro per migranti economici fermando sanatorie e decreti flussi. Il primo passo ora è mettere mano alla vetusta legge Bossi Fini che risale al 2001. Serve un colpo d’ala per portare la questione migratoria nel terzo millennio.
Paolo Lambruschi
Per scaricare il Rapporto e rivedere la presentazione: www.ismu.org/