Arriva anche in diocesi di Milano l’iniziativa della “bolletta sospesa” lanciata dalla Caritas Ambrosiana per il 6 novembre. I fondi della colletta andranno a coprire non solo le spese vive per luce e gas, ma soprattutto a finanziarie la transizione energetica per chi non sa neppure cosa sia (e non per colpa sua) e non può permettersela. Quindi i fondi della carità diocesana copriranno i costi per acquistare lampadine a basso consumo e caldaie di ultima generazione. Ma dietro a questa operazione di sussidiarietà (la transizione energetica è per i benestanti) si celano dati allarmanti. Il rapporto povertà della Caritas descrive un 2021 con almeno due criticità sul vasto territorio diocesano ambrosiano. Il boom dei nuovi poveri nell’anno della ripresa con il pil al 6% è parzialmente rientrato, ma c’è uno zoccolo duro del 15% che non esce e non si sa se e quando uscirà dalla povertà assoluta. Secondo, è definitivamente esploso il lavoro povero, quindi precario, sottopagato e spesso sfruttato. La maggioranza degli indigenti non chiede più alla Caritas una occupazione, ma sussidi e pacchi viveri o tessere per gli empori a livelli mai visti prima. Poiché Milano e la sua diocesi sono il territorio più ricco d’Italia, questo rapporto fotografa inesorabilmente lo stabilizzarsi delle disuguaglianza in province dove il lavoro è sempre stato visto come fattore di emancipazione e mezzo per conquistare dignità. Vale per sempre meno lavoratori. Dietro al guasto dell’ascensore sociale anche nella zona più europea del Belpaese c’è una incapacità della politica di leggere le distanze tra i tanti centri (urbani e regionali) e le diverse periferie geografiche ed esistenziali, che stanno a galla grazie al tessuto ancora solidale, ma domandano urgentemente progetti di sviluppo e prospettive. La Caritas fotografa indirettamente il vuoto della politica, che produce slogan e sussidi inefficaci (il reddito di cittadinanza) oppure li vuole abolire senza mai preoccuparsi di formare adeguatamente i giovani inoccupati e disoccupati. Che si preoccupa solo dei diritti civili individuali trascurando quelli sociali sanciti dalla Costituzione come quello alla casa e al lavoro dignitoso. Per chi cerca una strada per contrastare la destra al governo, la via resta quella più facile da trovare e la più difficile da percorrere, la vecchia cara giustizia sociale.
Paolo Lambruschi