Non c’è tornata elettorale che si rispetti, senza i video geniali del Terzo Segreto di Satira.
Per le politiche 2022, gli autori hanno deciso di produrre un video spot per ogni partito, completo di slogan.
Unione Popolare, la forza che si colloca più a sinistra dello schieramento, eredita di quell’area la fama del primato della divisione e dei personalismi interni, riassumibile nell’appello: “Se sei di sinistra sinistra fai anche tu la tua lista”.
Il Movimento 5 stelle, che ha imparato a stare a palazzo assorbendo tutti i difetti dei partiti che contestava, si presenta con un appello al voto che suona con un semplice: “Perché no?”.
Il Partito Democratico, privo di idee nuove dopo anni di governo, punta sui propri affezionati sperando che gli altri non vadano a votare e chiude il proprio spot con un militante che, convinto di non avere alternativa migliore, afferma: “Quando sei nel deserto anche la piscia è champagne”.
Il Terzo Polo si presenta secchione ed elitario, rifugge il consenso facile e chiosa con orgoglio narcisistico: “Se perdiamo è perché a sceglierlo siamo noi”.
Forza Italia resta ancorata alla nostalgia del passato, quando il carisma del proprio leader rendeva fascinose le sue intemperanze e persino le sue ombre, conclude ineluttabile: “Se tanto tutto andrà a puttane, a questo punto andiamoci insieme”.
La Lega cavalca i temi classici del populismo di destra, e pur essendo stata forza di Governo si scopre più radicale di Fratelli d’Italia che è stata all’opposizione, al punto che la sua strategia è riassumibile nello slogan: “Come la Meloni, ma di più”.
Fratelli d’Italia continua a negare di essere fascista senza, però, eliminare del tutto quelle ambiguità che gli permetterebbero di mettersi al riparo da questa accusa; e la strategia è proprio questa, ovvero lasciare che gli attacchi degli avversari si concentrino sui simboli e non sulla debolezza del suo programma e sull’inadeguatezza dei suoi rappresentanti politici, soprattutto difronte a un periodo tanto complesso quanto quello a cui stiamo andando incontro. Lo slogan finale, dunque, non poteva che essere: “Noi non siamo fascisti”.
Si tratta di caricature, e come tali esasperano all’eccesso alcuni aspetti critici dei partiti in campo in modo irriverente. Anche se qualcuno tra i più informati e creativi avrebbe potuto suggerire agli autori sottolineature differenti, potendo attingere a piene mani nelle contraddizioni del sistema politico contemporaneo, il sorriso che lo spettatore ne ricava non è fine a se stesso. In tempi di estrema semplificazione comunicativa della politica, infatti, c’è da chiedersi se l’ironia non aiuti qualcuno a scegliere più della propaganda.
Per vedere questi ed altri video del Terzo Segreto di Satira ecco il link: https://www.youtube.com/c/TerzoSegreto/videos?view=0&sort=dd&shelf_id=0
Tirinnanzi